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Immagine del redattoreDott.ssa Laura Moratti

Approccio integrato alla sindrome premestruale


Alla maggior parte delle donne capita di lamentare nel corso della vita una modesta sintomatologia premestruale[i]; secondo alcuni studi, la maggioranza delle donne in età fertile - ben l'85 – 97 % - riporta sintomi fisici e disturbi psichici di varia entità prima delle mestruazioni [ii] [iii].

Ecco l’elenco dei sintomi: non devono essere presenti tutti contemporaneamente, ma per essere inquadrati all’interno della sindrome premestruale devono manifestarsi dal 14° al 28° giorno del ciclo e aumentare notevolmente nei 2-3 giorni precedenti l’inizio del flusso mestruale[iv].

Per aiutare a fare chiarezza tra questa grande molteplicità di sintomi può essere molto utile compilare un diario sintomatologico giornaliero per tre mesi.

Questi disturbi non devono essere ignorati e vissuti come un’inevitabile sofferenza che fa parte della vita e che vanno accettati con rassegnazione.

Già nell’antichità si parla di donne irritabili prima del ciclo. Le donne in età fertile venivano considerate impure e causa di danni alle coltivazioni, ai frutteti, agli animali domestici e che erano ritenute incapaci di controllare i propri impulsi a causa dell’effetto delle oscillazioni ormonali sulla psiche.

Nonostante così tanta storia e numerosi studi scientifici che hanno iniziato a comparire già 80 anni fa la sindrome premestruale rimane comunque ancora un'entità clinica di difficile inquadramento diagnostico e terapeutico e non c’è una definizione di malattia universalmente accettata[v].

Per questo motivo, molti medici spesso sottovalutano, quando non trascurano, l’impatto di questa patologia sulla vita della donna e non sono completamente preparati a fornire tutti consigli e la giusta terapia. Eppure questo è un disturbo che può determinare un deterioramento della qualità della vita, che incide sulle attività quotidiane, le capacità cognitive, lo stato affettivo, i rapporti con il partner e con i figli, l’aderenza ad una dieta o il mantenimento del peso corporeo[vi].

In base alla disabilità che essa comporta si possono riconoscere forme lievi, moderate o gravi: in quest’ultimo caso siamo di fronte ad una disabilità clinicamente molto rilevante, che ha un impatto sociale notevole[vii]:

  • lieve o media: circa il 60 - 70 % delle donne si sentono irritabili, nervose, malinconiche, ma il loro benessere psicofisico complessivo non ne risulta stravolto;

  • grave: colpisce il 12 - 18 % per cento delle donne, con sintomi decisamente più intensi;

  • gravissima (disturbo disforico premestruale o PMDD): è presente nel 3 - 8 % delle donne, a seconda degli studi, e la sintomatologia psichica associata è talmente pesante da creare problemi seri anche nella vita di relazione e professionale[viii]

Gli obiettivi della terapia devono essere[ix]:

  • la riduzione della sintomatologia,

  • il miglioramento della qualità della vita.

Cosa può fare la medicina integrata?

In una patologia così complessa la medicina integrata, grazie al suo approccio globale, può fornire un grande aiuto alla donna sia in termini di miglioramento dello stile di vita, sia in termini di miglioramento della sintomatologia.

Cos’è la medicina integrata?

Un approccio integrato e naturale per la sindrome premestruale

Dopo una attenta visita, analisi dei sintomi, studio dello stile di vita della donna, viene studiato insieme a lei un approccio globale e personalizzato, mirato ad agire sullo stile di vita e al miglioramento dei sintomi grazie all’integrazione con farmaci naturali.

Le stesse linee guida considerano le modifiche dello stile di vita e l’integrazione nutrizionale come terapie di prima linea. Solo in un secondo momento è raccomandato ricorrere alla terapia farmacologica di sintesi[x].

STILE DI VITA

- esercizio fisico: aiuta a distendere lo stress, liberare endorfine (gli ormoni del buon umore) e a mantenere il peso corporeo[xi]

- modifiche nutrizionali: mirate a fornire la giusta energia di cui la donna ha bisogno nella seconda parte del ciclo. Numerosi studi infatti hanno evidenziato una maggiore necessità di energia (e quindi di calorie) che però deve essere soddisfatta tramite il consumo di carboidrati a basso indice glicemico, frutta, verdura e proteine magre. E’ importante anche fornire consigli e strategie per limitare il “craving” ovvero quel desiderio irresistibile di cibi, in genere dolci, che ci porta a consumare in eccesso cioccolato, biscotti e tutto quello che abbiamo in casa[xii].

- esercizi di rilassamento: respirazione, aumento della consapevolezza corporea, terapia cognitivo comportamentale[xiii]

- eventuali integrazioni nutrizionali personalizzate: maggiori evidenze scientifiche si hanno sui benefici dell’integrazione di calcio, magnesio, vitamina B6, omega3, vitamina D[xiv]

TERAPIE NATURALI FITOTERAPICHE ED OMOTOSSICOLOGICHE

Sia la fitoterapia sia l’omeopatia possono esserci di grande aiuto per controllare la sintomatologia premestruale[xv].

FITOTERAPIA

  • Agnocasto (Vitex Agnus Castus): la pianta medicinale principe per il trattamento della sindrome premestruale. Si usa in estratto secco titolato e standardizzato per almeno 2-3 cicli consecutivi[xvi] [xvii].

  • Tanaceto Partenio (Tanacetum Parthenium) per la prevenzione dell’emicrania [xviii]

  • Valeriana (Valeriana Officinalis), ansiolitico nelle forme lievi e difficoltà nell’addormentamento

  • Passiflora (Passiflora Incarnata) tensione nervosa, irrequietezza ed irritabilità[xix]

Queste piante possono presentare interazioni farmacologiche e controindicazioni, perciò vanno sempre prescritte da un medico esperto

OMEOPATIA[xx] [xxi]

  • Riequilibrio PNEI (psico-neuro-endro-immunologico), con farmaci costituiti da organoterapici omeopatizzati che vanno a ripristinare l’equilibrio neuroendocrino dal momento che la sindrome interessa la donna sia nella sua sfera psichica che fisica

  • Complessi omeopatici per aiutare a controllare la fame nervosa: in aggiunta ad una dieta bilanciata, soprattutto negli zuccheri semplici, possono essere di grande aiuto

  • Complessi omeopatici per migliorare il tono dell’umore e la tensione nervosa

  • Litoterapia: oligoelementi che aiutano a controllare alcuni sintomi come crampi, mal di testa, sbalzi di umore, gonfiore eccessivo

Solo un approccio personalizzato studiato da un medico esperto, insieme alla donna, permette di capire quale tipologia di farmaco naturale sia più efficace per lei. Qualora dopo un congruo periodo di tempo non si riuscisse a controllare con efficacia la sintomatologia, si può valutare di ricorrere alla farmacologia tradizionale[xxii].

 

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[i] Milewicz A, Jedrzejuk D, Premenstrual syndrome: from etiology to treatment, Maturitas 55S: S47-S54, 2006

[ii] Dickerson LM, Mazyck PJ, Hunter MH. Premenstrual syndrome, Am Fam Phys 2003, 67:1743-1752.

[iii] Massobrio M, Ardizzoja M. Sindrome premestruale e dismenorrea. In Grella PV et al. Compendio di ginecologia e ostetricia. III ed. Monduzzi Ed., Bologna, 2006: pag. 161.

[iv] Henshaw CA. PMS: diagnosis, aetiology, assessment and management, Revisiting Premenstrual syndrome, Advances in Psychiatric Treatment, 2007, vol. 13, 139–146.

[v] Steiner M. Premenstrual syndrome and premenstrual dysphoric disorder: guidelines for management, J Psychiatry Neurosci 2000, 25:464-5.

[vi] Borenstein J, Chiun-Fang C, Bonnie D, Wong J, Wade S. Estimating Direct and Indirect Costs of Premenstrual Syndrome Journal of Occupational & Environmental Medicine, January 2005 - Volume 47 - Issue 1 - pp 26-33.

[vii] Henshaw CA. PMS: diagnosis, aetiology, assessment and management Revisiting Premenstrual syndrome, Advances in Psychiatric Treatment, 2007, vol. 13, 139–146.

[viii] Endicott J, Amsterdam J, Eriksson E, Frank E, Freeman E, Hirschfeld R, e al. Is premenstrual dysphoric disorder a distinct clinical entity?, Womens Health Gend Based Med, 1999, 8:663–79.

[ix] Premenstrual Syndrome, ACOG Practice Bulletin 2000.

[x] Douglas S. Premenstrual syndrome, Evidence-based treatment in family practice, Can Fam Physician 2002, 48:1789-1797.

[xi] Steege JF, Blumenthal JA. Effeects of aerobic exercise on premenstrual symptoms in middle-aged women: a preliminary study. Journal of Psychosomatic Research 1993. 37, 127-133

[xii] Bertone-Johnson ER, Hankinson SE, Bendich A, Johnson SR, Willett WC, Manson JE. Calcium and vitamin D intake and risk of incident premenstrual syndrome. 2005. Archives of Internal Medicine 165, 1246- 1252

[xiii] Goodale IL, Domar AD, Benson H. Alleviation of premenstrual syndrome symptoms with the relaxation response, Obstet Gynecol, 1990 apr, 75:649-55.

[xiv] Bertone-Johnson ER, Hankinson SE, Bendich A, Johnson SR, Willett WC, Manson JE. Calcium and vitamin D intake and risk of incident premenstrual syndrome. 2005. Archives of Internal Medicine 165, 1246- 1252.

[xv] World Health Organization (WHO) monographs on selected medicinal plants, Vol. 1-3, Geneva, CH, 1999 and 2007.

[xvi] Daniele C, Thompson Coon J, Pittler MH, Ernst E, Vitex agnus castus: a systematic review of adverse events, Drug Saf, 2005, 28:319-32

[xvii] Berger D, et al. Efficacy of Vitex agnus castus L extract Ze 440 in patients with pre-menstrual syndrome (PMS), Arch Gynecol Obstet 2000, 264: 150-53.

[xviii] Ernst E, Pittler MH, The efficacy and safety of feverfew (Tanacetum parthenium L.): an update of a systematic review, Public Health Nutr. 2000, dec, 3:509-14.

[xix] Akhondzadeh S, Naghavi HR, Vazirian M, Shayeganpour A, Rashidi H, Khani M, Passionflower in the treatment of generalized anxiety: a pilot double – blind randomized controlled trial with oxazepam, J Clin Pharm Ther, 2001 oct, 26:363-7.

[xx] Ordinatio Antihomotoxica et Materia Medica, Heel.

[xxi] Fondamenti di omotossicologia terapeutica. Memento terapeutico, Guna editore

[xxii] Douglas S. Premenstrual syndrome, Evidence-based treatment in family practice, Can Fam Physician 2002, 48:1789-1797.

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