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Immagine del redattoreDott.ssa Laura Moratti

Godiamoci il cibo!

๐Ÿ‘‰ Facciamo un esempio, in cui molti si ritrovano: abbiamo voglia di qualcosa di dolce, come una fetta di torta. La ๐—ฐ๐˜‚๐—น๐˜๐˜‚๐—ฟ๐—ฎ ๐—ฑ๐—ฒ๐—น๐—น๐—ฎ ๐—ฑ๐—ถ๐—ฒ๐˜๐—ฎ e la mentalitร  della dieta ci faranno ๐˜€๐—ฒ๐—ป๐˜๐—ถ๐—ฟ๐—ฒ ๐—ถ๐—ป ๐—ฐ๐—ผ๐—น๐—ฝ๐—ฎ per voler mangiare un cibo cosรฌ "peccaminoso".

โ˜๏ธ Cosรฌ, da persone attente alla salute quali siamo, decidiamo di ๐—ฝ๐—ฟ๐—ผ๐˜ƒ๐—ฎ๐—ฟ๐—ฒ ๐—ฎ ๐˜€๐—ผ๐—ฑ๐—ฑ๐—ถ๐˜€๐—ณ๐—ฎ๐—ฟ๐—ฒ ๐—พ๐˜‚๐—ฒ๐—น ๐—ฑ๐—ฒ๐˜€๐—ถ๐—ฑ๐—ฒ๐—ฟ๐—ถ๐—ผ con qualcosa di "sano". Cosรฌ scegliamo una barretta di muesli: un po' dolce, croccante e talvolta saziante. ๐— ๐—ฎ ๐—บ๐—ฎ๐—ป๐—ฐ๐—ฎ ๐—พ๐˜‚๐—ฎ๐—น๐—ฐ๐—ผ๐˜€๐—ฎ.

โ— Il bisogno di quel particolare tipo di cibo (la fetta di torta, in questo caso) ๐—ฒฬ€ ๐—ฎ๐—ป๐—ฐ๐—ผ๐—ฟ๐—ฎ ๐—ป๐—ฒ๐—น๐—น๐—ฎ ๐—ป๐—ผ๐˜€๐˜๐—ฟ๐—ฎ ๐—บ๐—ฒ๐—ป๐˜๐—ฒ e non riusciamo a togliercelo dalla mente. Cosรฌ scegliamo un'altra opzione, ma sempre "sana", le chips di mela. Ma ๐—ฎ๐—ป๐—ฐ๐—ผ๐—ฟ๐—ฎ ๐—ถ๐—น ๐—ฏ๐—ถ๐˜€๐—ผ๐—ด๐—ป๐—ผ ๐—ป๐—ผ๐—ป ๐—ฒฬ€ ๐˜ƒ๐—ฒ๐—ฟ๐—ฎ๐—บ๐—ฒ๐—ป๐˜๐—ฒ ๐˜€๐—ผ๐—ฑ๐—ฑ๐—ถ๐˜€๐—ณ๐—ฎ๐˜๐˜๐—ผ.

โš ๏ธ Continuiamo a provare altre opzioni "dolci ma nutrienti", e quello che ๐—ณ๐—ถ๐—ป๐—ถ๐—ฎ๐—บ๐—ผ ๐—ฝ๐—ฒ๐—ฟ ๐—ณ๐—ฎ๐—ฟ๐—ฒ ๐—ฒฬ€ ๐—บ๐—ฎ๐—ป๐—ด๐—ถ๐—ฎ๐—ฟ๐—ฒ ๐—บ๐—ผ๐—น๐˜๐—ผ ๐—ฑ๐—ถ ๐—ฝ๐—ถ๐˜‚ฬ€ ๐—ฑ๐—ถ ๐—พ๐˜‚๐—ฒ๐—น๐—น๐—ผ ๐—ฐ๐—ต๐—ฒ ๐˜ƒ๐—ผ๐—น๐—ฒ๐˜ƒ๐—ฎ๐—บ๐—ผ (bypassando i segnali di sazietร ), sentendoci in colpa perchรฉ la ๐™๐™ค๐™ค๐™™ ๐™‹๐™ค๐™ก๐™ž๐™˜๐™š (Polizia del cibo) nella nostra testa ci castiga per aver mangiato "cosรฌ tanto", e certamente ๐—ฎ๐—ฟ๐—ฟ๐—ฎ๐—ฏ๐—ฏ๐—ถ๐—ฎ๐˜๐—ถ ๐—ฐ๐—ผ๐—ป ๐—ป๐—ผ๐—ถ ๐˜€๐˜๐—ฒ๐˜€๐˜€๐—ถ per aver avuto il desiderio di una fetta di dolce!

๐Ÿ™ Quando ๐—บ๐—ฎ๐—ป๐—ด๐—ถ๐—ฎ๐—บ๐—ผ ๐—ฐ๐—ผ๐—ป ๐—ฐ๐—ผ๐—ป๐˜€๐—ฎ๐—ฝ๐—ฒ๐˜ƒ๐—ผ๐—น๐—ฒ๐˜‡๐˜‡๐—ฎ, possiamo godere di tutti gli alimenti, senza bisogno di sostituzioni "sane" o di vergogna per averli desiderati e/o mangiati.

โœ… Quando ci avviciniamo al cibo da questo luogo di libertร , ๐—พ๐˜‚๐—ฎ๐—ป๐—ฑ๐—ผ ๐—ป๐—ผ๐—ป ๐—ฎ๐˜๐˜๐—ฟ๐—ถ๐—ฏ๐˜‚๐—ถ๐—ฎ๐—บ๐—ผ ๐—ฎ๐—น๐—ฐ๐˜‚๐—ป ๐˜€๐—ถ๐—ด๐—ป๐—ถ๐—ณ๐—ถ๐—ฐ๐—ฎ๐˜๐—ผ ๐—บ๐—ผ๐—ฟ๐—ฎ๐—น๐—ฒ ๐—ฎ๐—น ๐—ฐ๐—ถ๐—ฏ๐—ผ (cioรจ, "cibi buoni", "cibi cattivi"), e quando ci permettiamo di sperimentare il piacere che il cibo puรฒ darci, possiamo semplicemente mangiare la nostra amata fetta di torta, ๐—ด๐—ผ๐—ฑ๐—ฒ๐—ฟ๐—ฐ๐—ฒ๐—น๐—ฎ, e andare avanti con il resto della nostra giornata.



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