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Immagine del redattoreDott.ssa Laura Moratti

Skinny Fat


Probabilmente avrete già sentito parlare dei “falsi magri”, o skinny fat, o di obesità centrale o, ancora, di obese weight syndrome: sotto queste nomenclature, più o meno scientifiche, sta il concetto che si può essere obesi o avere simili fattori di rischio metabolici e cardiovascolari anche se apparentemente in normopeso.


Facciamo quindi un po’ di chiarezza. L'Indice di Massa Corporea (IMC o BMI dall'inglese) è uno strumento frequentemente utilizzato per la valutazione del peso corporeo; sulla base del nostro peso e altezza possiamo sapere se siamo in sottopeso/normopeso/sovrappeso/obeso.

Tuttavia presenta molto limiti che adesso vedremo.

Il BMI, pur rimanendo un semplice e immediato indicatore del sovrappeso e dell’obesità, deve essere considerato solo uno tra i parametri che possiamo utilizzare per capire se abbiamo un eccesso di peso.

Per il fatto che il BMI tiene in considerazione soltanto il peso e l’altezza, ad uno stesso valore possono corrispondere, diversi tipi di composizione corporea, di massa muscolare e di grasso corporeo. Pensiamo a quanto possono essere diversi i 90 kg di un atleta o di un signore sedentario.



Un criterio specifico per capire da cosa è determinato il nostro peso ed il nostro valore di BMI è quello di effettuare l’esame della composizione corporea che misura la percentuale di massa grassa, massa muscolare e liquidi. Prendendo quindi come riferimento la percentuale di massa grassa possiamo definire che è in obesità chi ha:

> 25% di massa grassa per gli uomini

> 32% per le donne.


Da ciò si capisce che si può essere in obesità anche con un peso normale o un leggero sovrappeso, se per esempio si ha una massa muscolare molto bassa. Questo può succedere soprattutto alle donne o a uomini molto longilinei.

Anche la distribuzione del grasso conta: per questo ci viene in aiuto un altro indicatore, ovvero la misurazione della circonferenza vita e il rapporto vita/fianchi, perché è il grasso addominale quello maggiormente associato a rischio cardiovascolare, diversamente da quello gluteo-femorale che ha invece risvolti prevalentemente estetici nelle donne.



Gli individui con un peso corporeo normale in base all'indice di massa corporea (IMC) e un'alta percentuale di grasso corporeo mostrano un alto grado di disregolazione metabolica. Questo fenomeno è associato ad un rischio significativamente più elevato di sviluppare la sindrome metabolica, disfunzione cardio-metabolica e con una maggiore mortalità.